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Il vescovo Morrone ha incontrato i volontari del Consultorio diocesano “Raffa”

Mentre il fondamentalismo dell’ideologia “antilife” e “prolife” torna alla ribalta, continua il cammino quarantennale del Consultorio familiare della diocesi di Reggio Calabria – Bova “Pasquale Raffa” OdV – Centro Servizi sociali per la Famiglia.

Impegnato gratuitamente e quotidianamente sul territorio nel servizio di ascolto e prossimità ai bisogni antichi e nuovi della coppia e famiglia, donna e maternità, sessualità, vocazione all’amore, vita dal suo concepimento alla sua fine passando per le fragilità della terza età.

In rappresentanza della articolata realtà consultoriale fatta di qualificati professionisti, volontari, soci sostenitori e sempre supportata da Raffaele Cananzi, esponente della Confederazione nazionale, il Consiglio direttivo – rinnovato ai sensi normativi sul Terzo Settore – nella persona di Piergiuseppe Marcelli, presidente, Maria Cara, direttore sanitario, i consiglieri Salvatore Aleo (tesoriere), Giorgio Bellieni, Vincenzo Geria, Francesca Giglietta (segretaria), Augusto Sabatini, Maria Tripodi, insieme al consulente ecclesiastico don Francesco Cuzzocrea e al past president Roberto Pennisi, ha ricevuto nella sede, ospitata presso la parrocchia San Sebastiano al Crocifisso, la visita dell’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone.

Il vescovo ha confermato, nella fede e nella speranza, la storia e l’apertura al presente complesso e al futuro su cui il Consultorio continua a proiettarsi, illuminandone la «bella testimonianza che dà lode al Signore», nel «confronto con le periferie esistenziali». Inquadrandolo nell’orizzonte dell’economia della salvezza, perché passi il Vangelo di Gesù che passa e sana le sofferenze e benedice tutti», anche ad opera di questa struttura non strettamente pastorale, ma a servizio della Chiesa locale.

«Autentico presidio di evangelizzazione che crede nell’amore», andando «in uscita» verso «tante esperienze umane pur nella fatica e nei limiti delle risorse, per potere rispondere a tutte le domande e ai bisogni crescenti, che il «primo ascolto» accoglie insieme alle segnalazioni di comunità e degli stessi «servizi socio-sanitari» con cui si integra nelle carenze pubbliche attuali.

Dalla rassegna dei compiti e delle attività in corso sui vari fronti consultivi, formativi, sostegno e accompagnamento, solidarietà, il vescovo Fortunato ha sottolineato la preziosità del coinvolgimento delle competenze consultoriali nel «Servizio minori » sulla pedofilia; ha invitato a studiare la possibilità di accrescere l’apertura della presenza nelle «zone periferiche» per «contaminarle e suscitare iniziative » di primo ascolto, per sensibilizzare le comunità locali, favorendo la conoscenza e l’informazione sui servizi e delle iniziative istituzionali e innovative del Consultorio.

Il confronto in stile “familiare” e realistico con il vescovo, impegnato nel sostegno significativo al Consultorio “P. Raffa” incoraggia a continuare ed a rispondere ancora più generosamente e in maniera qualificata ai segni dei tempi nuovi, registrati dall’ascolto sinodale (come si evince dal documento di Sintesi della diocesi), che esigono tra l’altro la proiezione aggiornata sull’educazione alla vita e alla sessualità adolescenziale e giovanile, scolastica e associativa; crisi e complessità delle relazioni nella coppia; questioni di Genere e LGBT; anzianità e vecchiaia. La feconda collaborazione e reciprocità continuerà anche tramite le Zone pastorali, la Consulta laicale, i consigli e gli Uffici.