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Gli Scout ripartono dai sentieri dell’Aspromonte

Sì, sarebbe dovuto essere l’anno della route regionale “noi protagonisti di cambiamento” ma la presenza e le conseguenze del covid ancora non ci hanno abbandonati del tutto e, dopo lunghe e difficili considerazioni, anche quest’anno sembra non essere quello giusto. Ma questa volta non ce la siamo sentita di dire ai ragazzi, ai quali il percorso era stato lanciato, presentato e da loro accolto con entusiasmo, “non si può, c’è il covid!”. E allora? Insegna il fondatore dello scautismo Baden Powell che “se la strada non c’è” bisogna inventarla.

Perché, allora, non proporre una route di zona sugli stessi temi? Ci siamo trovati subito tutti d’accordo; desiderosi di vedere i ragazzi finalmente di nuovo insieme e felici. Ed eccoci qui al ritorno da una route che ha avuto il sapore della libertà ritrovata, di uno scautismo che abbiamo nelle vene e che non vedevamo l’ora di tirare fuori, di una fraternità e un impegno che parlano della grande voglia di stare insieme e di condividere la gioia dell’incontro, di zaini apparentemente pesanti, ma leggeri perché segno di pesi condivisi e di strada bella, bellissima, che ci ha offerto spettacoli naturali che forse avevamo dimenticato.

Come ci siamo arrivati? Con impegno certo, attraverso un anno fatto di incontri, di formazione per capi e percorsi per le Scolte e i Rover della nostra zona. I ragazzi hanno lavorato sul buono, il bello e il giusto del nostro territorio guardando al positivo che ci circonda per valorizzarlo attraverso il loro impegno. Basta, quindi, pensare di non avere abbastanza, ma ragionare su quanto e tanto di bello, buono e giusto esiste e valorizzarlo, rilanciarlo e metterlo al centro, per poi dare il nostro contributo a partire da quello. Ogni gruppo ha lavorato su un tema. Dalla condizione giovanile al lavoro, dalle strutture e ambienti che ci circondano alla legalità, passando per la riflessione sulla pace, giustizia e istituzioni solide; per poi individuare un’azione concreta da mettere in campo ed essere “protagonisti di cambiamento”. Sette gruppi che, dopo questo lavoro di un anno, hanno condiviso in route, tra canti, gioie, fatiche e tanto altro, il loro impegno. Abbiamo ricevuto, grazie al percorso di uno dei Clan partecipanti, la visita dei volontari della Croce rossa che, attraverso una intensa esperienza testimoniata del loro servizio, ci hanno fatto riflettere su quanto siamo disposti a difendere i nostri ideali e batterci per una giusta causa.

I ragazzi di comunità diverse, si sono sentiti comunità che cammina insieme: una realtà unica pur mantenendo ognuno la sua individualità nello spirito di questo straordinario tempo voluto da Papa Francesco sulla sinodalità. Arrivandoci a piccoli passi. Costruendo questa dimensione comunitaria con pazienza. Abbiamo iniziato costituendo l’agorà con i rappresentanti di ogni gruppo scout che potessero essere i portavoce di tutti; poi la Pentecoste insieme raccontando nella Veglia diocesana i nostri cammini; la passione e l’entusiasmo del torneo di pallascout e l’inizio del lavoro per pattuglie per mettere in piedi la route, culmine e nuova partenza di questo lungo e appassionato cammino fatto insieme. Chi non è del “mestiere” non può comprendere fino in fondo cosa tutto questo abbia rappresentato nel processo che ci ha aiutato a riprenderci quella normalità che stava sparendo. Sono tutti momenti della vita dei nostri ragazzi, che il Covid ci stava portando via insieme all’entusiasmo e al desiderio di mettersi nuovamente in gioco.

“Zaini in spalla” quindi pronti a partire con la benedizione iniziale di don Danilo Nocera (AE della Zona Terra del Bergamotto) che ci ha invitati a guardare con occhi nuovi tutto ciò che avremmo vissuto, sull’esempio di Saulo e di Anania: guarire e lasciarci guarire per vedere la storia con occhi nuovi. Abbiamo presentato ai nostri ragazzi nel giorno della route in cui si parlava di “bello”, la Giornata nazionale del Creato che si terrà a Reggio e nella quale, anche loro potranno spendersi per “fare del loro meglio”, rispondendo all’invito di Papa Francesco ad essere protagonisti e testimoni di questo tempo. Nel giorno del “giusto”, a Polsi, grazie a don Tonino Saraco, è stato posta alla loro attenzione, come sia necessario scegliere e come vivere la vita in maniera coerente e giusta. Nel giorno del “buono” ci siamo detti come tutti noi siamo il buono ma è necessario tirarlo fuori ed essere contagiosi.

Abbiamo visto e ci siamo lasciati accompagnare da luoghi meravigliosi, contemplando gli innumerevoli doni che il Signore ci ha fatto e ricordandoci la responsabilità che abbiamo nel prendercene cura e custodirli, durante l’Eucaristia domenicale celebrata da don Angelo Battaglia (AE di Zona Fata Morgana). Attraverso i gesti e la simbologia dell’acqua del torrente, nel quale i ragazzi hanno piantato la Croce dell’altare, abbiamo rinnovato il nostro battesimo e gli impegni che da esso scaturiscono come Chiesa per essere testimoni e custodi di un tempo e di uno spazio prezioso che sono doni di un Dio che è Padre e ci prende sempre per mano.

I ragazzi e i loro capi ci hanno creduto fino in fondo, dimostrando che si può! Questo è il vero benèpossibile: aver generato entusiasmo, essere tornati nelle proprie famiglie e comunità per contaminare tanti altri, così come hanno dimostrato di saper fare durante questa route. Li abbiamo salutati in cerchio con la visita del Capo Scout d’Italia Fabrizio Marano, l’Incaricato regionale alla branca RS Nicola Ielo e i Responsabili di Zona Annamaria Polimeni e Mimmo Caridi, con un mandato: “Andate e siate i protagonisti del cambiamento, fate la vostra parte!”. Non una conclusione quindi, ma l’inizio di qualcosa di bellissimo ed entusiasmante che vede i giovani al centro, oggi più consapevoli che “fare bene è possibile”.

IABZ R/S Zona AGESCI Terra del Bergamotto