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Insegnanti di religione, evento di formazione con Spadaro, Nembrini, Monda e Morrone

Qual è il ruolo, oggi, dell’insegnante di religione? Come questa figura si inserisce nel quadro delle finalità della scuola, contribuendo, al pari delle altre discipline, a comporre il profilo dello studente, accompagnandolo nella progressiva formazione della propria identità e libertà come persona?

Sono solo alcuni temi tra quelli proposti in occasione della settimana di formazione dal titolo “La comunicazione creativa dell’insegnante di religione”, organizzata dalla Conferenza episcopale calabra. Il progetto vede coinvolte le metropolie calabresi e vedrà la presenza, fra gli altri, di Franco Nembrini, insegnante e scrittore.

Conclusi i primi due appuntamenti. Il primo si è svolto presso l’auditorium Giovanni Paolo II del Seminario di Cosenza per la metropolia bruzia (diocesi di Rossano-Cariati, di Cassano all’Jonio, di Lungro e di San Marco Argentano-Scalea), mentre il secondo momento si è tenuto presso l’auditorium “Famiglia di Nazareth” di Rizziconi, nella metropolia di Reggio Calabria-Bova e interesserà anche le diocesi di Locri-Gerace, Oppido Mamertina-Palmi, Mileto-Nicotera-Tropea.

Il terzo momento è, invece, in programma per mercoledì 11 e giovedì 12 (16.30-19) nella metropolia di Catanzaro-Squillace e riguarderà anche le diocesi di Lamezia Terme e Crotone-Santa Severina. L’appuntamento conclusivo, dal titolo “Il rischio educativo”, sarà ospitato venerdì 13 maggio alle 17.30, nella Basilica cattedrale di Reggio Calabria.

Per l’occasione relazioneranno monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra, padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica” e Franco Nembrini.

L’incontro sarà moderato da Andrea Monda, direttore de “L’Osservatore Romano”. «Espressione sinodale della Chiesa calabrese», spiega la Cec, il percorso formativo risponde all’esortazione di papa Francesco rivolta proprio agli insegnati di religione, racchiusa nell’Evangelii gaudium: «È auspicabile che ogni Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangelizzatrice, in continuità con la ricchezza del passato, ma anche nella vastità delle sue molteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere la fede in un nuovo “linguaggio parabolico”».

È proprio riflettendo su questo invito che ci si confronterà durante i vari momenti che animeranno gli incontri di formazione. Settimana, durante la quale, gli insegnanti di religione calabresi sono chiamati non solo a interrogarsi sul proprio ruolo di educatori, ma soprattutto a prendere contezza dei nuovi strumenti operativi utili a favorire la «comunicazione creativa in classe del Vangelo», con lo sguardo però fisso sulla realtà per «riflettere sulle grandi questioni dell’esistenza con cui si inserisce l’insegnamento della religione cattolica».

Oggi, l’obiettivo dell’insegnante di religione è condividere, infatti, un modello pedagogicamente attrezzato, «tenendo conto che l’educazione è quel processo intenzionale che tende a formare nell’educando degli abiti ordinati di vita morale e sociale, assicurandogli un possesso quanto più è possibile largo e ricco di libertà e l’uso retto e spedito di essa».