«Adesso passa, lo vediamo, eccolo…». Le voci dei giovani reggini si mescolano a quelli di altri 80 mila adolescenti giunti da tutta Italia che ieri hanno affollato Piazza San Pietro. In tutto 108 i ragazzi giunti a Roma dalla diocesi di Reggio Calabria – Bova, accompagnati dai loro educatori e da alcuni parroci. Per nulla stanchi, nonostante la fatica del lungo viaggio durato tutta la notte, di attendere in piedi, cappellini in testa e striscioni in mano, il passaggio di papa Francesco.
«Un momento vissuto con estremo entusiasmo, ma anche con trepidazione. Del resto sono pur sempre adolescenti e fa parte della loro natura», ci racconta con il sorriso sulle labbra don Michele D’Agostino, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile reggino. Insieme ai rispettivi educatori, don D’Agostino ha accompagnato i ragazzi nel pellegrinaggio che li ha portati al cospetto del Papa, per unirsi in preghiera con lui.
Per la maggior parte dei ragazzi è stata davvero un’esperienza unica. Hanno incontrato per la prima volta il Papa e, per di più, in occasione di un evento che per molti aspetti può essere considerato storico, come ha lasciato intendere lo stesso Santo Padre nel suo intervento.
«Sono passati due anni con la piazza vuota e alla piazza gli è successo come quando noi facciamo il digiuno: la piazza ha sofferto il digiuno, e ora è piena di voi!». Le parole di papa Francesco arrivano dritte al cuore di tutti gli 80 mila ragazzi, accompagnati da 60 vescovi, dai loro genitori e dagli educatori, che hanno riempito Piazza San Pietro, durante l’incontro di preghiera degli adolescenti italiani con il Santo Padre, #Seguimi, promosso dalla Cei.
È il primo incontro pubblico dopo la pandemia. L’abbraccio dei ragazzi si è esteso per tutta l’area che dal colonnato del Bernini arriva fino a via della Conciliazione. Francesco ha ricambiato, spingendosi ben oltre i confini della piazza a bordo della papamobile. All’incontro con il Papa erano presenti anche tanti giovani provenienti dalla Calabria e da Reggio.
«Ci sono momenti in cui la vita ci mette a dura prova, ci fa toccare con mano le nostre fragilità e ci fa sentire nudi, inermi, soli», ha detto il Santo Padre. Francesco, rivolgendosi ancora i giovani ha chiesto: «Quante volte in questo periodo vi siete sentiti soli, lontani dai vostri amici? Quante volte avete avuto paura? Non bisogna vergognarsi di dire: ho paura del buio! Tutti noi abbiamo paura del buio! Le paure vanno dette, bisogna esprimerle per mandarle via! Vanno messe alla luce, e quando vengono messe alla luce, scoppia la verità! Il buio ci mette in crisi, è vero, ma durante le crisi si deve parlare: vanno illuminate, per vincerle!».
«Voi – ha aggiunto poi Francesco a braccio – non avete l’esperienza dei grandi, ma avete il ‘fiuto’ per trovare il Signore: non perdetelo!». Infine l’esortazione consegnata ai ragazzi a coronamento di questa “Pasquetta” indimenticabile trascorsa con il Pontefice: «Il fiuto vi porti alla generosità. Non abbiate paura della vita, la vita è bella, per darla agli altri, per condividerla con gli altri!».
L’incontro con il Papa a Piazza San Pietro è stata un’esperienza unica per centinaia di giovani calabresi, 108 dei quali partiti in pullman dalla arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Dopo un viaggio durato tutta la notte, tra canti, momenti di preghiera e qualche ora di riposo, sono giunti in mattinata a Roma. Accolti presso le Monache agostiniane dei Santi quattro coronati, nel pomeriggio, anche loro hanno incontrato Francesco.
«È stato un momento emozionante per i nostri ragazzi», racconta ancora don Michele D’Agostino. «Le parole di Francesco hanno donato un respiro di speranza a tutti noi, soprattutto ai ragazzi, per la maggior parte dei quali si è trattato del primo incontro con il Papa».
«I giovani hanno bisogno anche di questo; di qualcuno che come un nonno li esorti ad avere maggiore fiducia in sé stessi, parlando loro al cuore», è ancora la testimonianza di don Michele D’Agostino che potrete leggere in maniera più approfondita, domenica 24 aprile su Avvenire di Calabria, in edicola e in parrocchia con Avvenire, il quotidiano dei cattolici italiani.