Hanno risposto presente in tantissimi. I gruppi scout di Reggio Calabria, aderenti a Agesci, Asci, Cngei, Fse e Masci, si sono messi in marcia lungo le strade del centro cittadino per giungere fino alla Villa Comunale. Il coro è stato unanime: si fermi la guerra in Ucraina, si percorrano percorsi di Pace.
Come da programma, ad accompagnarli anche l’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Fortunato Morrone.
Il presule, prendendo la parola, ha spiegato come «si può stare senza guardarsi negli occhi: questo non è costruttivo. La diversità deve essere concepita come ricchezza, come accoglienza per tutti noi».
Rivolgendosi ai giovani «che hanno il desiderio di cambiare le cose» Morrone ha aggiunto: «Non basta il desiderio, va coltivato partendo da noi stessi».
L’arcivescovo reggino ha, poi, chiesto due “esercizi di pace”: «A casa tua sei un guerrafondaio? Provochi tensioni inutili? Sei capace di metterti in discussione o scusarti? Tutti dobbiamo fare un passo in avanti sotto questo aspetto».
Il secondo impegno chiesto da Morrone «è per i giochi online dove si incita a uccidere l’altro. Dove siamo noi adulti? – ha chiesto il presule agli adulti presenti – perché pensiamo che sia solo virtuale?».
Quando parliamo di guerra «ce n’è una che si consuma a Reggio Calabria dove c’è giustizia o sopraffazione, basta fare solo manifestazioni? No! Iniziamo a essere più giusto nel nostro quotidiano». Infine, Morrone ha chiesto di «pregare per la Pace, a partire da questa tragedia che si sta consumando sotto i nostri occhi».