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Monsignor Morrone ai giovani calabresi: «Non date adito a chi vi vuole fare volare basso»

«Sono contento di essere qui con una comunità che vive la gioia del suo pastore, e assieme a lui la trepidazione, per la sua elezione a vescovo. Accanto a questo c’è anche il dispiacere di vederlo partire», ha detto monsignor Panzetta rivolgendosi ai fedeli presente e a quanti hanno potuto seguire la liturgia via streaming sulla pagina Facebook di Arka News.
Alla fine della messa, alcune volontarie dell’Oratorio parrocchiale hanno raccontato la loro scelta, incoraggiata dal vescovo eletto Morrone, di fondare un’associazione di volontariato, denominata “Siloe”, al servizio del territorio di san Leonardo di Cutro «che avesse la tenacia tipica di noi donne». Monsignor Morrone per tutti loro semplicemente don Fortunato rivelano le volontarie «in virtù dei tantissimi arresti che hanno caratterizzato la vita civile del nostro paese, don Fortunato ha insistito più volte, sia nelle sue omelie che incontrandoci nella quotidianità, sul volto femminile della nostra comunità. Ci ha fatto prendere consapevolezza di essere tempio di vita, chiamate alla speranza: su questo ci ha chiesto di scommettere». Poi un riferimento alla nomina di monsignor Morrone alla guida della diocesi reggino – bovese: «Ci ha spinto ad anticipare un po’ i tempi, ma solo per poter beneficiare delle sua guida e dei suoi preziosi consigli».
Un altro intervento, sempre letto da una donna della comunità di San Leonardo di Cutro, è stato dedicato interamente alla figura di monsignor Morrone: «Siamo grati per il cammino fatto fin qui: sono stati anni fecondi, nonostante le fatiche, in cui abbiamo capito l’importanza delle relazioni umane. Porteremo sempre con noi, i consigli ricevuti da persone consapevoli di doversi ribellare e vivere in contesti positivi». Poi è toccato a monsignor Fortunato Morrone, visibilmente emozionato, rivolgersi ai suoi parrocchiani: «Vi ringrazio di cuore perché sono cresciuto con voi; voglio, però, lanciare un appello ai giovani di questa comunità: non date adito a chi vi fa volare basso, a chi non vi fa guardare in alto, a chi vi sfrutta. Siete fatti per cose bellissime, non vi accontentate». E ancora Morrone: «Fuori dal “noi” non c’è futuro. Ho sofferto con voi perché in questo paese ci sono tanti carcerati: qualcosa non funziona; spero siano tutti innocenti, però bisogna mettersi in discussione. Partiamo da noi stessi, ribelliamoci da ciò che ci blocca dentro».