Cerca
Close this search box.

Da quell’«Eccomi» la salvezza è entrata nella storia

Non mi sembra dissacrante l’idea di vedere nelle figure angeliche non solo degli spiriti celesti, sempre adeguatamente celebrati dalla Chiesa, ma anche semplici esseri umani, persone comuni, laici e consacrati, che vengono a noi non in vesti di figure trascendenti, ma di fratelli e sorelle che con umiltà cercano di far comprendere meglio il progetto del Signore. La ricerca della volontà di Dio, che si compie attraverso un cammino di discernimento, illumina il senso della vita di una persona, per poterla ricolmare di gioia e di serenità.
Non finiremo mai di chiedere al Padre il dono dei suoi santi angeli, come avvenne per Maria, che accolse quella visita in una fredda mattina d’inverno, facendo fiorire nel suo cuore per sempre la primavera dello spirito, con fiori profumatissimi di fede e di speranza, che adorneranno dentro il suo seno il frutto gustosissimo, il Figlio di Dio, fatto uomo per la salvezza dell’umanità. Maria compie alcuni passaggi fondamentali, come ogni discepolo del Signore che vuole realizzare nella sua vita il disegno d’amore che Dio ha preparato per lui. Essi sono quattro: lo stupore («Non temere Maria»), il dubbio («Come è possibile?»), il dialogo fecondo («Lo Spirito Santo scenderà su di te»), l’abbandono fiducioso alla volontà di Dio («Eccomi»).
Ogni vocazione, in particolare quella di speciale consacrazione, porta il chiamato a ripercorrere come Maria queste quattro tappe. Difatti emerge dapprima un forte senso di stupore nel cercare di capire come è possibile che il Signore abbia posato proprio su se stessi il suo sguardo d’amore e di tenerezza; segue poi il dubbio nell’interrogarsi su come potrebbe questo accadere considerato il pesante fardello di debolezza e di fragilità umana che anche uno scelto da Dio porta con sé; poi il dialogo orante con Lui, che svela nel segreto del cuore la sua infinita misericordia e ricorda che sceglie e ama sempre per primo. Ecco perché non c’è da temere! E non è a da considerare atto di superbia o presunzione il sentire rivolte oggi ad ognuno di noi quelle parole: «Non temere Francesco, Giuseppe, Rita, Luisa…. perché lo Spirito Santo scenderà su di te…». Non atto di presunzione ma espressione di fede nel Signore e nella sua misericordia! Il tutto si conclude nell’ultimo atteggiamento, l’abbandono fiducioso nelle mani di Dio, nell’atteggiamento, cioè, che noi chiamino semplicemente “fede”.
Possa l’Avvento essere davvero scuola di preghiera e palestra di spiritualità, dove esercitarsi a crescere come Maria nella fede. Fede semplice e operosa che di Dio si fida e a Dio si affida. Si fida perché sa che lui non mente, poiché è lui la verità, e a lui si affida perché sa che è sempre lui a prendersi cura, a guidare, a custodire nella pace e nella gioia semplice e duratura che solo Dio sa donare.
Grazie all’«Eccomi» di Maria, la salvezza è entrata nella storia umana. Dio non ci ha salvato dall’esterno, dal di fuori della nostra creaturalità, quasi con un colpo di bacchetta magica, ma ha voluto assumere la nostra natura umana. Dopo il mistero dell’incarnazione nessuno, neanche la persona più afflitta, può dire: «Quello che ho passato io, non l’ha passato nessuno». Perché prima di me, prima di te, l’ha vissuto, l’ha passato il nostro Dio e Signore, che si è fatto uomo per poter vivere tutte le espressioni e dimensioni della debolezza e fragilità umana, dal suo Natale alla morte in croce. Se la risposta di Maria è stata un sì pieno e definitivo che ha permesso al Figlio di Dio di farsi solidale con noi, chiediamoci quale risposta Egli ha avuto dalle genti a suo tempo, quale risposta ha oggi, quale risposta avrà domani da parte dell’umanità da Lui immensamente amata e redenta.
A ciascuno di noi il compito di una risposta che, come per la fanciulla di Nazareth, ci investe di grande responsabilità e ci affida una importante missione, oggi quanto mai urgente: continuare a riflettere noi quella luce vera che illumina ogni uomo, che all’annunciazione illuminò Maria e che da allora, anche se tanti hanno cercato di spegnerla, non è mai tramontata dalla faccia della terra.