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Padiglione Covid, preghiera del vescovo con sanitari e ammalati

Covid

Monsignor Morosini ha guidato il momento di preghiera all’insegna della sobrietà, recitando il Santo Rosario, e rivolgendo parole di speranza a quanti vivono il momento della prova. La preghiera è stata animata dalla Comunità del Seminario di Reggio Calabria accanto al personale sanitario e agli operatori pastorali della cappellania del Gom. Dalle balaustre del padiglione-Covid sono state esposte numerose candele rosse.
«Dinnanzi alla malattia ci poniamo la domanda del “perché”? Gesù non è un maestro di filosofia, ma di vita. Il Signore condivide il dolore con l’uomo, questa pandemia non è un castigo di Dio», ha detto monsignor Morosini. «Stiamo scoprendo valori che avevamo dimenticato, come la solidarietà – ha concluso il pastore della Chiesa reggina – ma anche il sacrificio e la dedizione che medici e sanitari stanno insegnando a un modo logorato dal mondo in preda al consumismo». Al momento di preghiera ha partecipato anche il direttore amministrativo del Gom, Francesco Araniti che ha portato i suoi saluti alla guida spirituale della diocesi.
Non è la prima volta che l’arcivescovo Morosini visita quei luoghi: un altro momento toccante per l’intera comunità diocesana è stato il Venerdì Santo quando la Via Crucis è terminata proprio dentro il reparto di Terapia Intensiva. Attualmente al Gom di Reggio Calabria sono ricoverati 10 pazienti in rianimazione; negli ospedali reggini, ma meno gravi, ci sono 118 pazienti, mentre 18 positivi sono ricoverati presso il Centro Covid di Gioia Tauro.