Dopo infatti gli incontri avvenuti nel mese di febbraio per le metropolia di Catanzaro e di Cosenza, stamattina è toccato alle equipe dei diversi uffici diocesani, dell’arcidiocesi di Reggio Calabria, della diocesi di Oppido, di Mileto e di Locri una rilettura della situazione ecclesiale delle comunità e l’individuazione delle opportunità possibili per un rilancio di una pastorale evangelizzante.
Dopo il saluto di Monsignor Francesco Milito, presente con la Diocesi di Oppido, segno di comunione e cura del Pastore per il cammino ecclesiale, particolarmente sentito è stato l’intervento di Mons. Giuseppe Satriano che in questo cammino ha sempre evidenziando la necessità di fare squadra per coinvolgere le dodici diocesi di Calabria verso un evento di fede che, con uno stile sinodale, dovrà dare un prezioso contributo per la crescita delle comunità ecclesiali, facendo emergere anche luci ed ombre che spesso ostacolano l’azione pastorale. Inoltre non nascondendo la commozione di dover lasciare la Calabria per tornare nella sua Puglia, ha anche evidenziato quanto per lui non sia semplicemente un ritorno a Casa, perché in questi ultimi anni «la Calabria è stata Casa» – ha detto.
Don Franco Liporace, Direttore dell’Ufficio Catechistico Regionale, nel suo intervento ha evidenziato il cammino che si sta facendo in Calabria, i passi fatti e quelli che bisogna fare insieme. «Stiamo costruendo insieme un percorso, accogliendo la sfida di essere popolo evangelizzato ed evangelizzante, lasciandoci anche provocare e interrogare da quanto stiamo vivendo ormai da Febbraio, in merito alla pandemia da Covid, che se da una parte ha stravolto e rallentato i nostri cammini pastorali, dall’altra ci offre l’opportunità di un ripensamento e di una conversione di tutta la pastorale e la vita ecclesiale. L’esperienza della pandemia, ci ricordano i nostri Vescovi, più che essere una parentesi è una parenèsi (una esoratazione, un segno dei tempi, una opportunità) che ci interroga su un modo di essere Chiesa oggi, su un processo di evangelizzazione incapace di far ardere i cuori dei fratelli, di educare ad una fede adulta e significativa».
Dopo, in collegamento da Locri, don Bruno Cirillo e don Mario Delpiano, hanno presentato le prime due sfide: Quale modello di Chiesa? e la comunicazione della fede.
Momento centrale di tutta la mattinata sono stati i laboratori che hanno visto protagonisti in un clima di confronto e ascolto reciproco i vari membri delle equipe diocesane coordinate dalle figure dei “facilitatori”diocesani, pensati da Monsignor Satriano proprio per stimolare il cammino pastorale durante i laboratori, accompagnare la comunicazione favorendo un clima relazionale per raccogliere il vissuto delle chiese locali, far tesoro delle criticità, fatiche e opportunità e proposte in ordine all’evangelizzazione nel territorio.
La lunga mattinata si è conclusa con la consapevolezza delle quattro diocesi di essere dentro un avvincente cantiere aperto, nel quale si sperimenta un bel respiro di Chiesa in cammino. Con le parole di Monsignor Satriano si va prendendo sempre più coscienza che è partita una trepidante gestazione per il rinnovamento delle nostre comunità, con la consapevolezza che «il cammino è più importante della meta».