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Domenica della Parola, l’appuntamento è per il 26 gennaio

Strettamente legata alla Parola c’è la storia della salvezza nella quale ogni uomo di ogni tempo è inserito, che Cristo ha incarnato e in Lui ogni uomo attraverso il Battesimo viene innestato e dunque salvato. C’è un desiderio di salvezza nella storia di ciascuno e quindi c’è una Parola che ci Salva diventando storia nella quotidianità, nelle scelte, nelle relazioni. Si tratta di comprendere e fare un accurato discernimento su quali parole sono importanti nella vita e a cosa, chi le pronuncia, conduce. La lettura della Parola promossa dall’Arcivescovo padre Giuseppe nella nostra Diocesi dal 23 al 26 gennaio non solo vuole mettere al centro la Sacra Scrittura ma desidera che essa diventi Parola viva e sempre nuova per la vita di chi la Ascolta con cuore libero e orecchio attento. Un esercizio di Ascolto dunque che apre orizzonti nuovi e crea possibilità che in mezzo al rumore e alla frenesia quotidiana sfuggono. Non esiste nulla di più creativo della Parola di Dio, e la storia ce lo insegna, e i giovani oggi hanno bisogno di ritrovare questa Creatività che è insita in ogni essere umano in quanto opera del Creatore ma soprattutto in quanto figlio di Dio che non si lascia “imporre gioghi” e “schiavizzare” dalle dittature del momento ma davanti alle crisi e alle assurdità della vita si inventa idee nuove, soluzioni nuove… strade nuove! E’ un’occasione bella, quella suggerita e chiesta dal Papa e accolta dal nostro Arcivescovo, che permette ai singoli credenti ma a tutta la Chiesa di sperimentarsi e mettersi in gioco per comprendere quanto il lavoro personale e pastorale di ricerca della felicità e del proprio posto nel mondo siano in sintonia con la volontà di Dio che guida la storia e la storia personale di ciascuno. E soprattutto, come sottolinea il Papa nel suo Messaggio di promozione della Domenica della Parola del 26 gennaio, proprio perché collocata alla conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, ci ricorda come la Parola di Dio sia una delle poche realtà ed esperienze che può e desidera unire credenti delle diverse confessioni religiose. I Giovani in modo particolare si sperimentano continuamente con queste realtà di mista religione e di culture diverse e tutto questo genera in loro tante domande e provoca anche delle giuste crisi che necessitano però di validi e robusti sostegni che spesso gli adulti non forniscono. Diventa questa, allora, un’occasione per proporre con forza e decisione la Parola come sostegno e strumento di salvezza dalla depressione e spesso disperazione che visita e abita il cuore di molti giovani, o semplicemente per aprire vie nuove perché la fantasia dello Spirito continui a scrivere meraviglie che diventano carezze di Dio per il mondo e parole d’Amore per ogni uomo che Lo cerca con cuore sincero.

Michele D’Agostino