Una spinta propulsiva per la pubblicazione è stata data da monsignor Fiorini Morosini, confratello di padre Benvenuto, che ha voluto non disperdere gli importanti risultati raggiunti dal frate-studioso. In particolare, gli autori si soffermano sull’affascinante questione relativa agli scritti dell’Anonimo discepolo contemporaneo, coraggiosamente affrontata. L’opera, quindi, presenta «inaspettate novità» grazie al ritrovamento di nuove fonti documentarie.
Rosario Quaranta, socio ordinario della Società di Storia Patria per la Puglia, è stato dirigente scolastico in diverse regioni. A lui è affidata la presentazione del testo. Quaranta descrive il libro come «una fatica che gli studiosi non mancheranno di apprezzare, anche perché queste fonti di prim’ordine saranno certamente loro d’aiuto e contribuiranno a definire ancor meglio la vita e l’opera di uno dei santi più grandi e venerati della cristianità; ma anche di un fondatore che con la sua azione riformatrice si inserì significativamente nel complicato contesto sociale e spirituale del suo tempo».
Monsignor Fiorini Morosini ha ricoperto la carica di Generale dei Minimi, prima di essere vescovo di Locri-Gerace e Reggio Calabria-Bova. Nella prefazione, il presule, con un’apertura carica di umanità, afferma: «Non nascondo commozione ed emozione nell’accingermi a stendere la prefazione al presente volume, che ha alle sue basi ricerche inedite effettuate dal compianto padre Rocco Benvenuto, che il Signore ha chiamato a sé improvvisamente la notte tra il 27 e il 28 novembre dello scorso anno. Commozione nel ricordare il confratello e l’amico con il quale ho condiviso progetti di vita, ricerche storiche e riflessioni spirituali, uniti dallo stesso amore profondo al comune Fondatore, alla comune famiglia religiosa, al comune carisma, che abbiamo studiato assieme su due fronti diversi, il mio teologico e il suo storico. Emozione nel poter consegnare agli studiosi del Paolano questa sua fatica, anche se incompiuta, sulla Vita San Francisci del discepolo Anonimo contemporaneo, che lui aveva già preannunziato in diverse occasioni».
Morosini, infine, precisa come «ci auguriamo che tutto il materiale archivistico accumulato dal Benvenuto in oltre quarant’anni di ricerche non vada perduto, ma, raccolto, inventariato e organizzato, possa far parte di un settore particolare della Biblioteca del Santuario di Paola, da lui conosciuta e studiata molto approfonditamente nel suo patrimonio librario. Quando sarà ultimata la raccolta dei titoli di tutti i suoi scritti, ci renderemo conto della vastità della sua indagine e dei contributi offerti per la storia di san Francesco di Paola e del suo Ordine. Ricordo solo alcuni temi: la raccolta dei nomi dei primi discepoli di san Francesco a Paola e a Tours, pubblicata nella Prosopografia. Un lavoro questo, che, pur apparendo molto semplice in quanto freddo elenco di nomi, ha richiesto una ricerca severa e attenta, offrendo i riferimenti documentari di ogni singolo religioso, che si è messo al seguito dell’Eremita di Paola dagli inizi della fondazione eremitica sino alla sua morte».