Il vicario generale, poi, rivolgendosi all’arcivescovo alla presenza di tanti sacerdoti e operatori di Curia, ha aggiunto: «La vita si può leggere sotto due punti di vista; oltre a quello diacronico, è bello però riflettere sul “perché” dell’esistenza di ciascuno».
Partendo proprio dalle parole di monsignor Santoro, il pastore della Chiesa reggina ha affermato che «l’educazione alla fede mi ha indotto a scegliere la frase di San Paolo riportato nello stemma dell’episcopato; una scelta che ricalca la logica di “accogliere quel che è stato, come se l’avessi voluto”». Monsignor Morosini, evidenziando come il 75esimo anno di età corrisponderà con le sue dimissioni da arcivescovo di Reggio-Bova per sopraggiunti limiti di età, ha poi voluto avviare una primissima analisi della sua azione pastorale sul territorio diocesano, proiettando un faro su un’attenzione specifica che ha guidato il suo agire nella diocesi di fondazione paolina: «Reggio Calabria, cuore del Mediterraneo, deve continuare a puntare sulla dimensione culturale del territorio, sia sotto l’aspetto ecclesiale che sociale».