Come mai «non mangiò nulla in quei giorni»? Non sapeva – direbbe qualsiasi mamma – che, trascurandosi fino a questo punto, si sarebbe indebolito e messo nelle mani del Nemico? Gesù, solidale con ognuno di noi, vuole vivere fino in fondo la debolezza umana e sperimentare il bisogno stringente che può indurre a venderti a chi ti dà da mangiare. Ma a che prezzo? Si può barattare la propria primogenitura per un piatto di lenticchie, come fece Esaù? Chi cede al fascino delle soddisfazioni immediate, pur di realizzarle, è disposto a rinunciare alla verità e a stravolgere il senso delle cose. Non è possibile che le pietre diventino pane, perché non bisogna manipolare la realtà per piegarla ai nostri bisogni. C’è qualcosa che dà vita all’uomo più del pane, ossia il conformarsi alla volontà del Padre espressa nella sua Parola, e ciò fa superare la prima tentazione che vorrebbe un Dio dispensatore di doni, annientando così la libertà umana di vivere una relazione con Lui per quello che Egli è e non per quello che dà, perché parla al tuo cuore e non alla pancia.
Non contento, il diavolo prova un’altra via e se non riesce a vincerti dal basso tenta dall’alto, facendoti sentire superiore agli altri, anzi a tutti. Chi di noi non ha mai coltivato sogni di potenza quando l’autostima è stata compromessa da qualche fallimento? In questi casi, immaginare che gli altri ti diano quella considerazione che ti è stata tolta o non ti è stata mai accordata, può sembrare l’unico modo per superare la frustrazione. Invece la ricerca del potere distrugge la relazione con l’altro, che non è più uno pari a te, ma il piedistallo su cui salire per sentirti più grande. Chi vuole affermarsi a tutti i costi in realtà si è già prostrato a persone o logiche che lo rendono schiavo, mentre Gesù risponde al Maligno che solo il culto a Dio ti lascia libero in quanto figlio. Come è importante essere liberi di arrivare secondi e che danni enormi creano ai bambini quei genitori che inculcano loro la necessità di doversi affermare sui compagni a scuola e nello sport! Peccato che questa corsa ai primi posti non valga per il catechismo e per la Messa domenicale, almeno sarebbero presenti e si potrebbe lavorare su questo bisogno disordinato!
Ancora, Satana vuole estromettere da Cristo e dall’uomo il senso della fede, inducendoli ad optare per l’evidenza dei segni che s’impongono e ti sottraggono alla fatica del credere. Ma chi l’ha detto che nella vita bisogna procedere sempre per vie chiare che ti risparmiano la responsabilità di scegliere e di rischiare? Sappiamo bene come la fede sia il rischio più grande per noi, perché ci porta a vivere da perdenti agli occhi del mondo, ci lascia spesso nel dubbio e attende da un Altro indicazioni per un cammino che non è quello delle soddisfazioni prospettate dal diavolo. Eppure è l’unica strada per vivere da persone libere e pienamente umane.
Sì, le tentazioni possono essere vinte restando umani, vivendo da uomini concreti che abbracciano la volontà di Dio e che non la considerano un insidia per il proprio desiderio di felicità. È questo sospetto su Dio la tentazione fondamentale che oggi tiene lontani molti giovani dalla fede. Gesù non ha ceduto, Lui sa che la volontà del Padre, anche quando è difficile, porta alla salvezza, alla comunione con Dio, unica fonte di felicità, unico luogo in cui ogni vuoto viene colmato, ogni cuore pacificato, perché pieno di quell’amore a cui tende da sempre. Come dunque comunicare una tale fiducia nella volontà del Padre? Forse può aiutare la considerazione che il diavolo si allontana ma tornerà nella vita di Gesù, costantemente esposta alla tentazione. È importante ricordare cioè che l’esistenza non è un gioco, ma una continua scelta che può condurre a un tipo di vita o ad un’altra. Che vita decido di abbracciare? Chi sceglie Cristo è libero di dire sempre sì all’amore, anche se questo può costare enorme fatica; chi sceglie il male può ottenere facilmente all’inizio ciò che desidera, ma poi ne è risucchiato e non è più libero di dire di no.