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Spiritualità in famiglia, la libertà educa alla sequela di Dio

L'educazione dei figli

I coniugi cristiani si trovano così non solo a vivere santamente il loro matrimonio, ma anche a mettere in gioco tutte le loro competenze e forze affinché i loro figli abbiano gli elementi necessari per vivere cristianamente la loro vita e rispondere generosamente alla loro specifica chiamata.
La famiglia, come luogo in cui la vocazione è udibile e in cui i carismi si scoprono, si coltivano e si spendono, diviene anche lo spazio in cui è possibile incontrare Cristo, lasciandosi afferrare e guidare dal suo amore, coltivando una speranza che non delude.
Oltre a essere i primi educatori dei propri figli, i genitori sono anche i primi testimoni di una fede generosamente accolta e vissuta. Proprio ai genitori è chiesto di testimoniare la bellezza dell’amore umano e di e- ducare le giovani generazioni a una vita di fede generosa e limpida.
La fede, come leggiamo nella Lumen fidei «non è un rifugio per gente senza coraggio ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità».
Quando la coppia prende coscienza gioiosa e grata della ricchezza straordinaria che risiede nel proprio matrimonio, nella capacità di liberare l’amore e la fecondità di Dio all’interno della famiglia, nella comunità cristiana e nella società, si rende inesorabilmente disponibile a svelare l’antico progetto divino sulla realtà sponsale. Nell’educare alla fede, la coppia educa soprattutto se stessa. Oggi risulta proprio questa la priorità dell’azione pastorale nei confronti della famiglia: sostenere e accompagnare gli sposi lungo un cammino che li conduca alla riscoperta del valore antropologico e teologico del loro rapporto e del sacramento con cui sono stati “quasi consacrati”, per essere segno e dono nella comunità dei credenti. L’amore degli sposi, infatti, diviene un faro per le nuove generazioni perché, come ricorda il Papa: «Il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa». Man mano che cresce negli sposi la consapevolezza di essere frutto ed esperienza concreta dell’amore di Dio, essi divengono capaci di assumere con libertà e gioia la responsabilità di educare i figli alla fede e di diffondere tutt’intorno, nelle molteplici forme della testimonianza e del servizio, la carità che genera e rigenera continuamente la Chiesa maestra e madre.
Don Simone Gatto