Custodire la memoria, infatti, non vuol dire rinchiudersi nel passato, ma la capacità di pensiero che ha alimentato la grande arte sacra del passato è la stessa che nei nostri musei occorre coltivare perché l’arte continui a essere quella “porta invisibile” che apre ad un “oltre”, nel quale ritrovare la dimensione spirituale della propria esistenza.
Il Museo diocesano di Reggio accoglie una sfida non semplice, ma ineludibile: occuparsi della cultura e dell’arte che connota il proprio tempo. La scelta di Claudio Parmiggiani nasce dal sentire una forte assonanza con la sua arte, con la sua poetica: fare arte, afferma l’artista, è “un atto di resistenza civile”, ma al contempo una meditazione sull’uomo. L’opera esposta in mostra è stata ideata pensando alla sua destinazione finale, la Casa Museo di padre Pino Puglisi di Palermo, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993: il modesto appartamento del quartiere Brancaccio accoglie il Centro di Accoglienza Padre Nostro, che continua l’attività del sacerdote palermitano rivolgendosi ai tanti giovani palermitani che rischiano quotidianamente l’emarginazione o il coinvolgimento nella criminalità organizzata.
Il dono dell’opera di Parmiggiani da AMEI alla Casa Museo Puglisi intende attestare che i musei ecclesiastici possono diventare straordinari attivatori di sviluppo, luoghi di inclusione e di confronto, spazi di riflessione dove formare una coscienza morale, civile e intellettuale, luoghi dove far crescere la consapevolezza che dal dolore si può rinascere.
Nel Museo diocesano di Reggio Calabria la Mostra Rinascere dal dolore si connota nel segno della testimonianza: giovedì 31 agosto h 19 ai saluti di mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, di Giuseppe Falcomatà, Sindaco Città Metropolitana di Reggio Calabria, di Irene Calabrò, Assessore alla Valorizzazione del patrimonio artistico del Comune, di Giovanna Cannata, vice-Presidente AMEI, di Paolo Martino, Incaricato regionale per i beni culturali ecclesiastici, e di don Ennio Stamile, referente regionale Libera Calabria, faranno seguito gli interventi di suor Carolina Iavazzo, collaboratrice di don Pino Puglisi, sua autentica “testimone”, e dell’artista reggina Angela Pellicanò, Galleria Techné Contemporary Art.
Storie e testimoni della lotta contro le mafie è il titolo dell’incontro organizzato martedì 5 settembre h 21, in concomitanza alla Mostra, insieme a Libera Calabria e Reggio Non Tace: sarà occasione per ascoltare le voci e le storie dei testimoni di giustizia Michele Albanese, giornalista, e Gaetano Saffioti, imprenditore, di don Pino Demasi, referente Libera Piana di Gioia Tauro, dei familiari di vittime della mafia Deborah Cartisano, referente Libera Locride, e Matteo Luzza, referente regionale Libera Memoria, e poi ancora la testimonianza di Stefania Gurnari, per Libera Reggio, e di Giuseppe Licordari, componente di Reggio Non Tace.
Domenica 10 settembre il Concerto del cantautore reggino Domenico Bucarelli, nel cortile dell’Arcivescovado, proporrà un viaggio sonoro al centro delle radici della terra di Calabria, con testi che esprimono temi di denuncia.
Alla tappa reggina della Mostra hanno riconosciuto patrocinio Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, Libera Calabria e ReggioNonTace.
Sponsor per l’allestimento è la ditta Floridia Allestimenti museali di Grammichele (CT).