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Don Malara ricorda il confratello Rocco De Franco

don rocco

Le doti dominanti della tua vita sono di grande attualità per questa epoca in cui si ama tanto il palcoscenico – l’apparire ed il suono della tromba a scapito naturalmente dell’essere, della verità e del servizio umile e silenzioso tanto raccomandato da Cristo. Tu infatti, sei stato amante per tutto l’arco della tua esistenza terrena, del lavoro sodo, svolto nel silenzio e nel nascondimento, lontano dalle cineprese e dalla ricerca di riconoscimenti ufficiali da parte degli uomini. Il tuo ministero pastorale fin dagli inizi e per ben 58 anni si è intrecciato con la storia e le vicissitudini dei fedeli della parrocchia del “Santissimo Salvatore” in Saline Ioniche. Per quella comunità hai profuso generosamente le tue energie di pastore vigile e amorevole, dando testimonianza di fraternità presbiterale, attraverso la collaborazione con i confratelli parroci, in spirito di umiltà e semplicità. Quando, per sopraggiunti limiti di età hai dovuto lasciare la responsabilità della parrocchia, ti sei messo da parte, in silenzio ed in punta di piedi. Ma la fiamma dello zelo pastorale che ardeva nel tuo petto mal sopportava il “pensionamento”, ed il forzato “riposo”. Perciò a partire dal 2004 sei stato il buon cireneo di tutti i parroci della zona pastorale di Melito, sempre pronto a prestare il tuo servizio pastorale per le confessioni e per la celebrazione della Messa.

Ma in modo particolare sono stati i fedeli della frazione di Pilati a godere del tuo servizio pastorale durante questo decennio. Eri tanto affezionato a quella comunità ed alla chiesetta della Madonna del Carmine.
E quei fedeli a loro volta si erano affezionati a te, rimanendo edificati per la tua umiltà e per il tuo zelo pastorale.
Infatti nell’ultimo periodo, quando a causa della salute malferma io stesso ti consigliavo di non venire a Melito, tu non hai voluto tralasciare di andare a celebrare la Messa, facendoti accompagnare dal fedelissimo amico Giovanni. La comunione presbiterale tra la tua persona e la mia è andata crescendo nel corso degli anni: tante volte si pregava insieme, si celebrava il sacramento della riconciliazione, ci si consigliava sui problemi che si presentavano nella quotidianità della vita.
Insomma, ci si aiutava reciprocamente a vivere la sequela di Cristo. La tua vita terrena era iniziata il 13 maggio, quando la Chiesa festeggia l’apparizione della Madonna a Fatima. Il 15 agosto di due anni fa Maria Assunta è venuta a prenderti per accompagnarti presso la Gerusalemme celeste.
Amatissimo confratello, adesso che godi della comunione piena con la Trinità e con tutti i santi del paradiso, prega per noi, ma in modo particolare per la Chiesa reggina–bovese.
Prega perché lo Spirito Santo faccia «sbocciare turgida di freschezza e di promesse la gemma della comunione presbiterale», come ricordava il sacerdote don Tonino Bello.