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L’incontro tra Annunziata Caccamo e padre Catanoso

annunziata

Poi cominciò a leggermi nel cuore, mi disse che Gesù si riposa nel mio cuore, che sono tutta sua. Lui parlava ed io piangevo. Dopo mi chiese quanti anni avessi e, saputo che ne avevo 28, esclamò: “Lei è vecchierella e ancora non si è fatta santa! Santa Teresina fu santa a 24 e lei che aspetta a farsi santa?”. Non mai compreso cosa avesse voluto dirmi. E, dalla confessione, ne sono uscita afflitta ed umiliata».Nella sua grande umiltà, la giovane mistica di Bagaladi non si accorge che il sacerdote la loda e riconosce in lei germi di santità. Successivamente, da luglio ad ottobre Annunziata sosta per un po’ a Bagaladi per ragioni di salute. Dopo essersi sottoposta ad alcuni vaccini ritorna a Bova e incontra durante la Settimana Santa del 1940 il canonico don Gaetano Catanoso, proclamato santo il 23 ottobre 2005 in Piazza San Pietro nella prima cerimonia di canonizzazione di papa Benedetto XVI.Annunziata resta affascinata dalle prediche del sacerdote e dietro suggerimento del parroco incontra quello che sarà poi santo nella Chiesa di Dio. Un colloquio sorprendente, quello con padre Catanoso.

«Il predicatore cominciò a farmi delle domande – annota Annunziata nei suoi scritti – mi accorsi che sapeva tutto. Gli narrai in poche parole la storia della mia vocazione e l’attuale mia situazione». Quindi mi disse: «Il tuo direttore spirituale ti guida bene: fai come ti dice lui». E continuò: «È chiara la volontà di Dio: lascia che Gesù faccia di te quello che vuole. Hai fatto dei voti?».
«Io sono rimasta in silenzio: non volevo parlare – scrive la giovane – ma, lui continuò ad insistere. Ed io ad un certo punto gli dissi di averne fatto uno solo, ma, promisi di non dirlo a nessuno».
Annunziata rimane basita dall’affermazione di padre Catanoso che, con rispetto si accosta a lei dicendole: «Figlia, puoi dirlo a me: sono un confessore ».
Allora la giovane si confessa e ammette di aver fatto il “Voto di Vittima”.
Negli scritti si racconta come san Gaetano Catanoso la segue con amore, in un passaggio si legge infatti: «Figlia l’hai fatto davvero questo bellissimo voto? Ma, sai che Gesù ti farà soffrire molto?». La giovane non ha altro desiderio che quello di amare e soffrire.
Annunziata Caccamo emette il voto di “Vittima” nel dicembre del 1939.
Nell’aprile 1940 le viene concesso di emettere i tre voti religiosi ed ottiene anche una divisa: una veste nera, un colletto bianco e il crocifisso. Il 2 maggio, giorno dell’Ascensione, la giovane emette i voti, determinata a vivere una vita in pienezza per amore di Gesù crocifisso.
Proprio quel giorno una febbre altissima prova il suo corpo offerto a Cristo. Dalla donazione alla croce, dalla malattia alla croce, un oscillare continuo, il tutto nella vita di una giovane donna chiamata a donare tutto fino alla fine, con uno spirito di abnegazione fuori dal comune.
DI GAETANA COVELLI