{module AddThis}Per quanto riguarda la fraternità maschile è stato eletto il fondatore p. Santo Donato quale superiore generale, suo vicario p. Antonio Carfì e membro del Consiglio p. Giuseppe Calogero. Sul fronte femminile, Caterina Arillotta è stata eletta superiora generale, M. Concetta Gramuglia vicaria e Francesca Schiavone membro del governo. I lavori sono stati presieduti dall’Arcivescovo, S.E. mons. Giuseppe Fiorini Morosini. Una presenza, quella di Morosini, espressione di competenza e garanzia per i capitolari: la sua pluriennale esperienza nell’ordine dei Minimi in qualità anche di Ministro generale, lo rendono uno dei vescovi più esperti di vita religiosa che vi sono in Italia. L’arcivescovo, dal canto suo, ha invitato le due assemblee plenarie a riflettere su determinati temi che riguardano la vita interna e i rapporti tra i due istituti. Lo stesso, inoltre, ha lanciato uno spunto di riflessione sul carisma comune che trae le sue radici dall’intuizione di S. Massimiliano Kolbe di fondare cittadelle dell’Immacolata in tutto il mondo: «E’ interessante accostare la vostra missione – ha spiegato Morosini durante le celebrazioni eucaristiche di apertura e chiusura dei lavori – all’opera di risanamento sociale e culturale portata avanti dal monachesimo occidentale all’indomani della caduta dell’impero romano. Gli storici, ormai, sono concordi nell’affermare che la causa del dissolvimento del grande impero è dovuta anche a uno squilibrio sociale causato dalla perdita di quei valori sui quali poggiava, in tutti i suoi aspetti l’architettura imperiale. Le abbazie nate dall’esperienza di San Benedetto, invece, hanno rappresentato veri poli di attrazione spirituale, politica e culturale presentando al popolo modelli da seguire per una rinascita della città. Oggi, sostanzialmente, vi sono numerose affinità con la situazione di quell’epoca: viviamo in una società “liquida” che ha perso di vista i valori fondanti che l’hanno caratterizzata per secoli. La Chiesa, a questo punto, deve dare risposte concrete senza permettersi di sbagliare: la mediocrità non è più accettabile, è necessario davvero essere sale della terra e luce del mondo!»