Numerosissimi i fedeli accorsi per la Celebrazione Eucaristica. Presenti in Chiesa anche le autorità: Il Sindaco di Brancaleone, l’avv. Francesco Moio, che ha voluto salutare la comunità e riassumere quella che è stata la vita del santo, la polizia municipale e l’Arma dei Carabinieri. Un pontificato, quello di Karol Wojtyla, durato ben 26 anni durante il quale il papa polacco intraprese una dura azione politica e diplomatica contro il comunismo e l’oppressione politica, condannando il capitalismo e il consumismo sfrenato e opponendosi all’aborto e all’eutanasia. La Celebrazione Eucaristica si è conclusa con una fila interminabile di giovani e adulti che si è avvicinata per il bacio della reliquia e la serata è terminata con una meravigliosa veglia di preghiera durante la quale è stato trasmesso un video sulla vita del santo. La mattina del 25 novembre sono state le Scuole di Brancaleone a ospitare la reliquia. I ragazzi hanno avuto modo di approfondire la figura di Karol Wojtyla, in particolar modo il suo essere stato costruttore di pace, del dialogo interreligioso, politico e culturale. Hanno preparato poesie e rappresentato la vita del santo attraverso dei cartelloni. Nel pomeriggio la reliquia è stata trasferita presso la casa di cura “Villa Salus” a Marinella di Bruzzano per un momento dedicato alla benedizione degli ammalati e alla Celebrazione Eucaristica, giungendo la mattina del 26 novembre ad Africo per visitare i pazienti della residenza sanitaria “Villa Universo” e trasferendosi, nel pomeriggio, presso la Parrocchia S. Maria della Vittoria di Staiti. La mattina del 27 sono state le porte delle parrocchie Maria SS. Addolorata di Galati e Maria SS. Annunziata di Paese Nuovo a spalancarsi per accogliere il reliquiario contenente la benda del santo. Una mattinata dedicata ai giochi per i bambini, svoltisi prima della Santa Messa, organizzati dagli animatori degli oratori di Brancaleone e Paese Nuovo durante la quale i bambini presenti hanno potuto imparare a conoscere questo grande uomo Karol Wojtyla, divenuto papa e poi santo, attraverso il racconto degli educatori e degli animatori delle parrocchie. Una figura importante per i giovani che ha istituito le Giornate mondiali della gioventù e che ha saputo costruire ponti di relazione tra nazioni e religioni diverse. Padre Angelo Battaglia e don Leonid Ratovoniaina hanno voluto ricordare il santo con una delle sue frasi più celebri: “Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo” invitando i fedeli ad abbattere i muri delle divisioni lasciandosi guidare dall’Amore misericordioso di Cristo per correre incontro a nuovi orizzonti.
Giulio Lugarà