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Campo “on tour” per i Gvv dell’Azione Cattolica di Pellaro – Lume

Giovanissimi di Azione Cattolica - Pellaro Lume

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Un esperimento di ««Chiesa in uscita», come invita Papa Francesco ai cattolici impegnati. Tanti gli appuntamenti e tanti gli incontri sperimentati: in primis con Maria Franco, insegnante presso l’Istituto penale per minorenni di Nisida, che ha reso la sua testimonianza sull’importanza della costruzione di sé, partendo dalla personale esperienza di vita, che la vede in prima persona impegnata nella rieducazione dei minori in stato di detenzione presso la casa circondariale partenopea.
Le visite agli anziani del territorio hanno poi suggellato la prima giornata di campo ed hanno attestato la vicinanza dei ragazzi alle sofferenze dei “nonni” del territorio. La seconda testimone, a Lamezia Terme, è stata Stefania Lecce, laica consacrata nonché iconografa ed appartenente alla comunità femminile della Tenda del Magnificat. È stato possibile quindi per i ragazzi entrare in contatto con l’arte sacra in un’ottica del tutto differente da quella da “visitatori di museo”. Dalla contemplazione alla marcia, il passo è breve: da qui l’incontro con la Comunità terapeutica Fandango operante nel settore della tossicodipendenza al servizio della Associazione Progetto Sud. L’ascolto di quelle storie di vita, deturpate da sostanze maledette che hanno distrutto la salubrità, la serenità e gli affetti di questi uomini e donne delle più disparate età, rimarrà scolpita nel cuore e nella mente dei giovanissimi. Il giorno seguente la “ciurma” dei Gvv di Pellaro è salpato alla volta di Paravati, città di Mamma Natuzza.
L’ascolto delle vicende di questa umile donna, la cui storia è nota a tutti, e la visita di quei luoghi così intrisi di spiritualità hanno indubbiamente arricchito i ragazzi incuriositi da quella storia di cuore dedicato a Dio ed alla sua volontà. Tornando verso la città dello Stretto, sosta al Parco Avventura “Adrenalina Verde” di Serra San Bruno, dove i ragazzi hanno dato libero sfogo alla loro voglia di sano divertimento, attraverso percorsi ed attività che hanno insegnato loro a guardare le cose da un’altra prospettiva e perciò a volare in alto poiché, secondo l’adagio di Luis Sepùlveda, «vola solo chi osa farlo!». L’ultimo giorno di campo è stato dedicato alla crescita nell’intimità con Dio dei ragazzi che, nella suggestiva località di Gambarie sull’Aspromonte, hanno riflettuto in piena serenità lontani dai rumori della città. I ragazzi hanno ben compreso che per costruire la propria personalità e poter intrattenere fruttuose relazioni con gli altri è necessario un serio lavoro personale, un discernimento maturo e responsabile che non faccia mai venire meno i sani principi che debbono informare la vita dei giovani cristiani.