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Laici Cattolici e sviluppo del mezzogiorno, “come l’anima nel corpo”

Andrea Riccardi a Reggio Calabria

{module AddThis}Segue l’intervento di Giuseppe Caridi, Presidente della Deputazione di Storia patria per la Calabria, il quale in ricordo dell’amico Pietro, illustra come in tutta la sua vita si sia dedicato attivamente nel promuovere iniziative che hanno coinvolto tutta la Deputazione e nella quale godette la carica di vicepresidente. Caridi ricorda come Borzomati, professore ordinario di storia contemporanea, fosse stato uno dei componenti del comitato scientifico del IX Congresso Storico Calabrese del 1999. E’ la volta di Andrea Riccardi, presentato da don Nino Iannò come persona conosciuta e stimata sul piano nazionale ed internazionale, ordinario di storia contemporanea alla Sapienza, all’Università di Bari e alla Terza Università degli Studi di Roma, studioso della Chiesa dell’età contemporanea, è noto soprattutto perché fondatore nel 1968 della comunità di Sant’Egidio conosciuta sia per l’impegno sociale dedito all’incremento del sud del mondo sia per lo sviluppo della pace e del dialogo.
Il prof. Riccardi esordisce affermando che: “ricordare Pietro Borzomati è come fare la storia di un calabrese”. Nato nel 1933 e scomparso nel 2014, meridionale che ha vissuto fuori dalla sua Calabria senza mai perdere le modalità di vita tipiche calabresi come il forte senso dell’amicizia, l’altruismo, la cura e dedizione verso la propria cultura e la propria terra.
La Chiesa di Reggio Calabria, per Borzomati restava madre della sua vita di cristiano e di laico, quella stessa Chiesa che oggi si distingue così tanto per essere l’anima di un atteggiamento umano ed accogliente verso i migranti e i rifugiati proprio perché l’emergenza immigratoria sta facendo affiorare la vocazione principale della Chiesa del sud che è l’“accoglienza” e l’“integrazione”. Borzomati, come afferma Riccardi, ha sempre evidenziato da subito uno stato di emarginazione e di isolamento della Calabria, isolamento inteso come una battaglia da vincere a livello esistenziale e generale preservando sempre la propria identità. Per questo Borzomati è stato uno dei più famosi promotori della Calabria soprattutto durante le sue innumerevoli conferenze che hanno sempre ricevuto il sapore ed il profumo della sua amata terra.
In conclusione Riccardi afferma che: “il lavoro di uno storico come Borzomati non è un semplice élitismo intellettualista ma un umile e responsabile forma di servizio per la sua gente”. Il prof. don Antonino Iannò, al termine del convegno, come vicerettore ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa prima giornata di studi ed elargisce il grazie di cuore all’amico, maestro, professore Pietro Borzomati per il contributo offerto ai calabresi, alla Chiesa e alla cultura in generale. Un ulteriore ringraziamento è stato fatto al rettore del seminario che ha promosso e permesso la realizzazione di questa giornata, il professor don Salvatore Santoro.