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Mons. Morosini ha invitato alla speranza e non cedere allo sconforto. Un appello che deve raggiungere tutti perché “speranza e misericordia” non sono sentimenti “effimeri” e “disincarnate”. L’arcivescovo si è rivolto ai genitori invitandoli a preoccuparsi di più della formazione spirituale dei figli piuttosto che “bruciare le tappe per la ricezione dei sacramenti” e, ai giovani, a non “accedere ai sacramenti per abitudine”.La misericordia ci invita – ha continuato – a non chiudere gli occhi sulla realtà ma annunciare il Vangelo a tutti fino alle “estreme periferie” e si è augurato che, “finalmente, le strutture d’accoglienza dei più deboli e disagiati vengano attenzionate dalle autorità competenti e si dia loro ciò che per legge è dovuto”, senza lasciare a lung oil personale senza stipendio.
L’arcivescovo ha poi ricordato i problemi della corruzione, della delinquenza organizzata, della distruzione del mondo che abitiamo invitando alla “difesa del nostro territorio”, alla responsabilità di “scelte libere” per poter “debellare tra noi la mafiosità, cioè la cultura mafiosa che inficia i nostri comportamenti”. E poi la‘ndrangheta che con “loschi affari, economici e criminali” tiene “sotto scacco la nostra Regione e la nostra città” auspicando che in questo anno la Chiesa reggina “possa raccogliere il pentimento” di tanti uomini di ‘ndrangheta: “siate coraggiosi”, “ritornate a Dio e alla legalità, chiedendo perdono a coloro a cui avete fatto del male e riparando a questo male, per quanto è possibile”. Occasione questa per costruire una “cultura della riconciliazione e del perdono. La chiesa, ha spiegato, propone la misericordia di Dio anche al “peccatore più incallito”, al “mafioso più feroce”. “Se vede anche solo un piccolo segnale di ravvedimento – ha detto il presule – o di volontà a riprendere il cammino di fede, la Chiesa gli sta accanto, lo nutre anche dei sacramenti, se necessario, per farlo crescere nella fede o farlo maturare nel segno della conversion e della riparazione, senza, per questo, mai intromettersi nel corso della giustizia terrena, che deve fare il suo corso”.
Tutto l’anno giubilare è costellato di eventi particolarmente significativi: il 14 dicembre, una celebrazione nella tenda dell’accoglienza dei profughi al Porto di Reggio Calabria; il 15 e il 21 dicembre l’apertura del Giubileo nel Carcere di San Pietro e Arghillà; il 22 mons, Morosini invece presiederà la Santa Messa per l’apertura del Giubileo nella Cappella degli Ospedali Riuniti. La celebrazione conclusiva è prevista per domenica 12 novembre 2016 alle 16 nella Basilica Cattedrale.
Raffaele Iaria