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Un breve cammino di tre giorni che ha visto dai bambini agli adulti (e tante famiglie!) interrogarsi sulla vita di fede a partire dalla storia di Abramo. L’esperienza, promossa dai soci di AC, è stata aperta ad altri “amici fuori circuito”. Sono quelli che definiremmo destinatari del secondo annuncio, in attesa di essere “notati” da noi, non solo faccendieri delle sacrestie… pronti a “partire senza indugio” davanti ad una proposta che profuma di Cristo.
Appena avviato il campo, abbiamo avuto la gioia inaspettata di ricevere la visita del nostro Arcivescovo Padre Giuseppe, che ci ha ribadito l’importanza dell’annuncio e della trasmissione della fede nelle famiglie, le stesse che devono diventare sempre più protagoniste delle nostre azioni pastorali.
Il percorso ha previsto dei momenti comunitari in cui tutti si sono sentiti protagonisti e degli spazi esperienziali e di approfondimento specifici divisi per fascia d’età.
Una particolare attenzione alle famiglie e ai giovani che hanno animato il campo. Gli stessi giovani hanno potuto avere il loro momento formativo in un percorso pensato ad hoc “in notturna”… sì, perché spesso i giovani abitano la notte, e questa volta abbiamo voluto dare un significato diverso allo stare insieme mentre il mondo intorno sprofondava nel silenzio… la notte, il tempo delle domande di senso…
Al termine dell’esperienza, sotto gli alberi freschi di Cucullaro, tra un saluto e un abbraccio, cominciano a tirarsi le somme.
Caterina, 37 anni: I ragazzi, i giovani, gli adulti… a Cucullaro è lontano il nascondiglio delle nostre case…, c’è la ricerca di Altro, c’è l’Ascolto della Parola di Dio e l’ascolto dei Fratelli, c’è la tua comunità con la quale hai scelto di “andare” lasciando le tenebre dei pensieri e lanciandoti un passo oltre…
Camilla, 14 anni: Non sono mai stata entusiasta nel prender parte a dei campi dove devo fare delle cose nuove … (quest’anno si passa dall’ACR ai giovanissimi!) Ciò che mi ha spinto di più a partecipare è stata la parola “unitario”. Ero consapevole di non esser sola. C’erano le persone che mi hanno vista nascere,che conoscono i miei pregi e anche i miei punti deboli. (…)E poi “Contemplare” è una cosa meravigliosa. Quando avviene è come se te stesso e il mondo si svuotassero, tutto perde significato tranne ciò che guardi. (…) Si capiscono tante cose contemplando le stelle e io ho capito che ho voglia di non avere paura… che ho voglia di ricominciare. Ho capito che so voler bene senza cnfini. Ho capito che ho voglia di “andare” fidandomi di Lui e anche un po’ di me stessa! Zaira e la sua famiglia: È la prima volta che facciamo questo tipo di esperienza e la cosa che ci ha spinto ad unirci al gruppo di S. Giorgio, è stata la curiosità di constatare con mano tutto ciò che di bello per anni ho sentito dire su questa esperienza di AC dalla mia amica Roby(…) Accoglienza , gioia nel fare e nel condividere, buttare giù le maschere e mettersi in gioco. (…) Don Nino in questo è stato decisivo. Le continue domande, gli sguardi, l’approfondimento chiaro, incisivo e diretto, mi hanno” schekerato l’anima”. Avere fede, credere, non vuol dire che nella tua vita tutto andrà liscio,vuol dire affrontare i problemi con la consapevolezza di non essere soli. Ho capito che Dio non vuole cristiani perfetti, ci vuole così come siamo: imperfetti, piccoli, immeritevoli ma profondamente consapevoli che Lui agisce in noi… Questa esperienza mi ha lasciato il sapore della speranza , il coraggio di rinnovare la mia alleanza con Lui.
Cari amici, noi siamo pronti a ripartire… la passione per l’annuncio continueremo ad alimentarla! Lo slogan del nuovo anno associativo ci richiama ad “alzarci e andare”… e proveremo a farlo insieme!
Gli educatori e i responsabili di AC