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Ogni venerdì dalle 17,30 alle 20 “Chiese Aperte” a Cataforio, San Salvatore e Cardeto

Cataforio, quadro appartenuto al centro monastico di Trapezomata

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Cataforio, San Salvatore e Cardeto, antichi centri pre-aspromontani, situati sulla sponda sinistra del torrente Sant’Agata,  nei secoli X-XI divennero Casali della vicina città di Motta Sant’Agata, fatta edificare dai Bizantini, assieme ad altre fortificazioni, nell’entroterra della città di Reggio, per fronteggiare la minaccia araba, e distrutta dal terremoto del 1783.
Le chiese delle quali i volontari di Chiese aperte propongono la visita sono rilevanti testimonianze di arte e devozione nella vallata del Sant’Agata, che conservano al proprio interno opere d’arte di gran pregio. 
A Cataforio la chiesa parrocchiale di San Giuseppe espone, entro una ricca cornice in legno intagliato e dorato, un prezioso dipinto della Madonna delle Grazie, con la Madonna e Gesù Bambino tra i santi Giovanni Battista e Basilio, opera di scuola meridionale del XVII secolo, in origine nell’Abbazia di Trapezomata; nella chiesa di Gesù e Maria è custodita un’imponente immagine marmorea di San Basilio, opera realizzata tra 1533 e 1535 dallo scultore carrarese Giovambattista Mazzolo e dal figlio Giandomenico, proveniente dalla chiesa del Santo a Motta Sant’Agata.
A San Salvatore nella chiesa di Sant’Antonio è esposto un dipinto su tela raffigurante San Michele Arcangelo, opera che un’iscrizione a sinistra data al 1762 e assegna pittore campano Paolo di Maio (Caserta, 1703 – Napoli,1784) allievo del più celebre Francesco Solimena; nella stessa chiesa il presbiterio risalta per il pregio della decorazione a stucco e dipinta che lo connota, databile al terzo decennio del Seicento.
A Cardeto nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo si conserva un prezioso dipinto settecentesco raffigurante i Santi Cosma e Damiano curano gli ammalati, noto come Madonna degli Afflitti, provieniente dall’antica chiesa dedicata ai due Santi Medici. Alla stessa parrocchia appartiene un prezioso Calice con patena in argento dorato e smalti, opera dei fratelli Demarquet, orefici attivi a Parigi tra 1868 e 1890, donato al cardinale Luigi Tripepi (Cardeto, 1836 – Roma, 1906) dalla regina di Spagna Maria Cristina nel 1879 e dal prelato inviato al suo paese natio: dal 2012 lo splendido manufatto è esposto nel Museo diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino” di Reggio Calabria. A Mallamace di Cardeto l’antico Santuario dell’Assunta, edificato nel sito del preesistente monastero femminile basiliano di Sant’Andrea di Mallamaci, conserva un monumentale altare maggiore settecentesco, nella cui alzata è collocata una statua in marmo di Carrara raffigurante la Madonna assunta, opera di ambito messinese datata al 1720. Adiacente al Santuario sorge il Mausoleo del cardinale Luigi Tripepi, i cui resti furono qui traslati nel 1993, dalla Cappella del Capitolo Vaticano al Verano, rispettando le volontà testamentarie del cardinale.
Nell’ambito del Progetto Chiese aperte Did.Ar.T. ha curato la realizzazione di due depliant, dedicati, rispettivamente, ai centri di Cataforio e San Salvatore e di Cardeto, con testi a cura della giovane studiosa Maria Saraceno, con notizie storico-artistiche relative ai singoli edifici e un apparato bibliografico essenziale per quanti volessero approfondire i temi trattati: i sussidi a stampa, nel numero di 5000 per ciascuna delle due Parrocchie, saranno distribuiti gratuitamente a visitatori e/o turisti.
A Cataforio, in concomitanza al Progetto Chiese aperte, la Pro loco San Salvatore offrirà un servizio di visite guidate alle rovine di Motta Sant’Agata.
Per eventuali informazioni si contatti l’Associazione Did.Ar.T. al n° 3891968047 o all’indirizzo didartreggiocal@gmail.com.