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Padre Ugo Paccagnella: missionario, prete, uomo dell’ascolto

Padre Ugo Paccagnella, missionario monfortano

{module AddThis}Diventò missionario tra i Montorfani e si recò prima ad Haiti, dove trascorse molti anni della sua vita, poi in Colombia e in altri paesi dell’Africa. Negli anni 70 arrivò a Reggio Calabria, dove rimase per alcuni anni, fino a quando venne eletto padre Provinciale della famiglia Monfortana. Non abbandonò mai del tutto questa città ch’egli aveva servito e amato intensamente, entrando con rispetto e delicatezza nel cuore di molti, laici e preti, desiderosi di un rapporto sempre più intimo con il Signore Gesù. Continuò, infatti, a seguire non solo delle singole persone, che a lui facevano riferimento, ma specialmente il Gruppo Famiglie dell’ AC diocesana con incontri periodici. Quel Gruppo, che lui aveva formato e amato, accolse sempre con gioia il religioso dal cuore buono e dalla mente profonda.
Nacque, quindi, una catena di solidarietà tra alcune famiglie reggine e la missione ad Haiti, ancora oggi attiva e viva secondo gli insegnamenti di padre Paccagnella.
Anche un’altra esperienza avviata dal Monfortano continua ogni anno nella Chiesa di Reggio: il pellegrinaggio delle famiglie all’Eremo. L’ultimo giovedì di maggio si parte da Parco Caserta per incamminarsi in preghiera verso il Santuario della Vergine della Consolazione.
Negli ultimi anni padre Ugo si rendeva “presente”, in maniera singolare, con i suoi tanti amici, inviando loro ogni settimana, via email, un intelligente ed originale commento alla liturgia della Domenica.
Fu nel mese di Luglio dello scorso anno l’ultima volta in cui padre Ugo salutò Reggio. Costretto ormai dalla malattia ad essere inerme su di una sedia a rotelle, dopo essere stato con gli altri preti presente alla Liturgia del Govedi Santo, non rinunciò a trascorrere d’estate qualche giorno nella città cha tanto aveva amato.
Così lo ricorda Costantino Tripodi, un suo caro amico del gruppo famiglie. “Padre Ugo si può definire l’uomo, il prete dell’ascolto. Ci si metteva in fila per essere accolti e tutti si usciva edificati dai colloqui con lui”. Due espressioni usava spesso il padre monfortano – ricorda ancora Costantino Tripodi. “L’uomo è un individuo perché colmo di sentimenti, passioni, gioie, dolori; l’uomo deve avere coraggio e non mollare nelle situazioni avverse”.
La Chiesa di Reggio-Bova, il gruppo diocesano delle famiglie, gli amici e tutti i figli spirituali custodiscono la testimonianza di vita di un prete missionario vissuto tra la gente e per la gente.
Gaetana Covelli