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Giovani in cammino verso Cracovia

Arrivo icone a Reggio Calabria

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Le due icone giunte a Reggio Calabria saranno offerte alla diocesi di Cracovia, in Polonia, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà dal 26 al 31 luglio 2016. È ormai tradizione che queste due icone vengano offerte in occasione delle GMG; in preparazione della prossima le due immagini hanno iniziato un pellegrinaggio iniziato il 29 marzo, domenica delle Palme, che le porterà a toccare tutte le diocesi italiane. Questo perché esse non siano solo un segno materiale, ma, raccogliendo le preghiere che i giovani affidano loro, diventino simbolo di comunione tra tutte le diocesi italiane.
Anche presso la parrocchia di Loreto, infatti, le immagini rimangono esposte alla venerazione e alla preghiera dei fedeli per gran parte del pomeriggio domenicale il cui cuore è stato la Santa Messa presieduta da don Mimmo Cartella, responsabile diocesano del servizio di pastorale giovanile, e concelebrata dai sacerdoti della comunità di Loreto, il parroco, don Demetrio Sarica e il viceparroco, don Domenico Rodà.
Durante l’omelia, don Cartella si sofferma sulla scelta di queste icone come riferimento della fede cristiana del popolo italiano: sono due simboli legati a due giovani che, con il loro “sì”, hanno permesso a Dio di trasformare le loro vite. La statua della Vergine Maria è segno dell’incarnazione che ha permesso agli uomini di diventare “eredi, predestinati”, come afferma San Paolo nella liturgia della Parola domenicale, ed è stato la premessa del compimento dell’amore più grande, rappresentato dal crocifisso. Don Cartella indugia sulle caratteristiche iconografiche del crocifisso che parlò a San Francesco: le gambe dritte per indicare la dignità nella morte, le braccia allargate per abbracciare il mondo e gli occhi aperti, segno di un cuore vittorioso sulla morte e invito all’umanità a non lasciarsi schiacciare dalle proprie debolezze. Da ultimo, il riferimento al Vangelo del giorno è un rimando al senso del peregrinare attraverso la scelta dei “chiamati” da Cristo: erano un gruppo di persone di provenienza varia, anzi spesso facevano parte delle categorie ritenute appartenenti a una realtà impura, erano emarginati. Così “anche noi non dobbiamo pensare di essere superiori agli altri” ma solo “in quanto perdonati, si può essere annunciatori della Grazia”; così sono anche gli ospiti del carcere di Arghillà, soprattutto la larga fetta di popolazione giovanile, che nella mattina di domenica hanno ricevuto la visita delle icone: esse si sono impregnate anche delle loro istanze, delle loro attese, dei loro sguardi.
Alla fine della celebrazione, dopo la benedizione con una reliquia proveniente dalla Santa Casa di Nazareth, ai fedeli convenuti numerosi, parrocchiani e non, presso la chiesa sita in via Sbarre Centrali, viene data l’opportunità di compiere il loro pellegrinaggio presso le due icone collocate sull’altare. È molto significativo il gesto di toccare le immagini per renderle cariche delle preghiere e dei desideri di ciascuno.
Alla fine della giornata, dopo la preghiera di compieta, le due icone lasciano la nostra diocesi per proseguire il loro pellegrinaggio in terra siciliana.
Carmen De Fontes