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Consacrati, lievito di speranza per il mondo

I consacrati a ritiro ad Ortì

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Il clima fraterno è stato arricchito dalla Meditazione di Madre Marghierita Maria, del Monastero di Ortì che, sottolineando la dimensione spirituale della Consacrazione, profondamente radicata nel battesimo, spinge ognuno, nella specificità del proprio carisma fondazionale, ad essere nel mondo segno di quei “cieli nuovi e terra nuova” che la Chiesa attende e di cui i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, uniti alle varie forme di vita comune o comunque alle dinamiche di appartenenza reciproca che ci unisce, sono segno efficace. Per riuscire in questo compito così importante e necessario nella Chiesa, è necessario stare uniti a Cristo che ci ha chiamato, con una vita radicata nella preghiera più che nelle preghiera, contemplante e adorante il mistero dell’Incarnazione che si compie nell’Eucaristia che i consacrati hanno la fortuna di custodire nelle loro case e nella vita stessa di coloro che hanno detto si.
La Celebrazione Eucaristica, presieduta dal novello sacerdote P. Faustino Lucifora, dei Missionari della Via, ha allargato gli orizzonti del Ringraziamento allo sguardo di benevolenza di Dio su ciascuno di noi, sguardo che siamo chiamati a custodire e donare a tutti, partendo dai fratelli e sorelle di comunità.
La condivisione fraterna, che ha concluso la giornata, ha condotto tutti a desiderare sempre di più momenti di preghiera e spiritualità come quello vissuto e la voglia di mettersi sempre più “in rete” per avviare frutti nuovi di evangelizzazione.
Era bello per noi stare lì, era bello poter stare con Lui e tra noi come i tralci alla vite, ma era necessario ritornare a valle per continuare, ognuno nel suo specifico, l’essere “lievito di speranza” per il mondo.

Don Vittorio Quaranta