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I Padri Saveriani lasciano Gallico

I padri saveriani di Gallico in Reggio Calabria

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Grazie di essere venuti, così numerosi.
È un giorno triste per tutti noi … perché un ricco e fruttuoso cammino di amicizia e di condivisione di vita arriva a termine. Non arriva a termine la condivisione nella fede in Cristo Risorto.
Fruttuoso per voi Gallicesi che sieste stati stimolati, per tanti anni, ad aprirvi al mondo e a respirare la dimensione universale della chiesa.
Fruttuoso sopratutto per quei ragazzi, giovani e adulti che dai tanti Saveriani, da quando nel 1967 p. Cannizzaro riapprodo nella sua terra d’origine, hanno trovato un sostegno nel loro cammino di crescita umana e cristiana.
I saveriani, che hanno lavorato in mezzo a voi hanno sperimentato il calore umano del Sud Italia, che conosco bene perché sono nato in Sicilia e sono cresciuto a Salerno, e quello tutto particolare della gente di Calabria. Inoltre la semplicità del vostro cuore…
Allora, perché allora mettere termine a questo cammino?
La crisi vocazionale, che sta investendo tutta la Chiesa in Italia non poteva non segnare con una forte diminuzione numerica anche dei Missionari Saveriani. Inoltre una parte dei missionari presenti nelle nostre case in Italia sono impegnati ad assistere, fratelli tra fratelli, i missionari anziani ed ammalati reduci dopo decenni spesi all’estero.
I Saveriani in Italia, con dati al 31 dicembre 2014, sono 166 confratelli in 14 Comunità, con un’età media di oltre 74 anni, Solo 7 sono al disotto dei 50 anni. La Casa Madre, a Parma, ne accoglie 21 nell’infermeria, è una vera corsia di ospedale. L’anno scorso 11 confratelli sono morti in Italia. I nuovi arrivi di anziani ed ammalati sostituiscono i defunti.
Attualmente abbiamo 68 studenti saveriani di teologia nel mondo, ma solo due sono italiani, pertanto il futuro saveriano si sposta in altri continenti.
Perché chiudere Gallico?
Negli ultimi anni tutti avete visto che il numero delle presenze dei padri rimaneva insufficiente e con padri sempre più anziani ed ammalati. Non avevamo altro da offrire. Chiediamo scusa.
La carenza di personale è l’unica causa della nostra decisione.
Ringraziamo la diocesi di Reggio Calabria, il vescovo e il suo presbiterio per l’affetto e stima che ci hanno dimostrato in tutti quest’anni.
Solo due anni fa ho chiuso Cremona, dove s’è conclusa una presenza missionaria durata 87 anni, era la terza casa aperta da San Guido Maria Conforti. Da quella casa erano partiti circa 60 Saveriani. Eppure anche li, i Missionari Saveriani sono stati costretti a chiudere.
Tutto ciò che i Saveriani hanno costruito, come avviene sempre in missione, è da sempre proprietà della diocesi di Reggio Calabria.
Dobbiamo essere capaci di interpretare con Fede quello che stiamo vivendo. Il Signore Gesù non permetterebbe un momento così difficile alla nostra Chiesa, che in Europa vede assottigliarsi il numero di religiosi e religiose, se non per trarre un beneficio maggiore.

La povertà vocazionale non deve essere letta come una maledizione, ma come un segnale importante del Signore Gesù a noi Saveriani chiedendoci da una parte la fedeltà alla Missione, che si esprime nell’obbedienza alla partenza, e nell’umiltà di dire SI a ciò che ci fa soffrire e che non capiamo o non vogliamo capire.
A voi cari fratelli e sorelle vi chiediamo di continuare a vivere nella vostra vita di ogni giorno la spiritualità di San Guido Maria Conforti sostenendo l’impegno missionario, specialmente con la vostra preghiera.
Il periodico “Missionari Saveriani” continuerà ad essere per voi un grande strumento di collegamento con la vita e le attività dei Missionari Saveriani.

P. Rosario Giannattasio
Superiore Saveriano per l’Italia