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Avere questo registro non è un problema morale, anzi potrebbe essere un fatto consigliabile. Il problema è se il testamento biologico si trasforma in forma più o meno oscura di eutanasia.
2. L’iter di approvazione è stato piuttosto rapido…l’8 gennaio è stato discusso in commissione ed il 19 approvato in Consiglio. In molti hanno lamentato la mancanza di dialogo, di confronto e di approfondimento. Eppure su un tema così importante il coinvolgimento sarebbe dovuto essere diverso.
Non faccio alcun commento su ciò. La politica sorprende sempre, soprattutto nella valutazione delle urgenze che riguardano il bene comune.
3. La Chiesa Cattolica di Reggio è stata ufficialmente coinvolta nella stesura del regolamento?
Assolutamente no.
4. Nel testo definitivo approvato in Consiglio manca un riferimento esplicito alla nutrizione artificiale, alla idratazione e al ruolo svolto dal personale medico. Cosa ne pensa di queste lacune? Rappresentano una svista che favorirebbe un approccio pro eutanasia?
Non so se sia stata una svista o scelta ideologica; anzi pare proprio non sia stata una svista, perché, mi informano, qualche voce si è alzata in seno al consiglio comunale per chiedere questi chiarimenti. Nel rispetto più totale delle scelte dei valori che devono ispirare la nostra vita, torno a precisare che essere cristiani non vuol dire partecipare a parate religiose, ma ispirare ed orientare i comportamenti, privati e pubblici, verso i valori predicati da Gesù Cristo. Il rispetto della vita umana, dal suo concepimento alla sua fine naturale, è un valore indiscutibile, che ha creato per secoli in mezzo a noi una cultura di vita. L’eutanasia, più o meno larvata, non è accettabile per un cristiano. Certi valori, come il rispetto assoluto della vita umana, non sono valori prettamente religiosi, che possono essere lasciati alla opzionalità della persona, ma valori che costruiscono il bene comune al di là delle scelte religiose.
Davide Imeneo